Dietro le quinte

Vai al ristorante e ordini il tuo piatto preferito. Arriva il cameriere, ti serve una pietanza preparata con maestria, e, al momento del conto, fai un’offerta a metà prezzo perché “in fondo, sono solo ingredienti mischiati insieme”. Suona assurdo, vero? Eppure, per i professionisti tecnici, questa è una realtà fin troppo comune. Come mai, quando si tratta di ingegneri, architetti, geometri e consulenti, la percezione del valore si dissolve come una nuvola di vapore sulla pasta appena scolata? Forse è il momento di spiegare perché il lavoro di questi professionisti vale ogni centesimo, proprio come quel piatto cucinato ad arte.

La sottostima delle parcelle richieste per i servizi tecnici forniti: questo fenomeno è alimentato da una serie di fattori, tra cui la mancanza di consapevolezza riguardo al lavoro dietro le quinte, la ricerca di sconti da parte dei clienti e la sottovalutazione del tempo e degli sforzi impiegati per raggiungere un alto livello di competenza. I professionisti affrontano continuamente sfide nella determinazione delle parcelle, e lottano per farsi riconoscere l’investimento di tempo, studio e sacrifici nascosti dietro il lavoro svolto.

Una delle sfide principali nel fissare le parcelle per i professionisti è la mancanza di riconoscimento da parte dei clienti riguardo alla complessità e all’entità del lavoro. Spesso, i clienti vedono solo il risultato finale e sottovalutano il processo necessario per raggiungerlo. Un professionista trascorre ore a risolvere problemi tecnici complicati, effettuare ricerche approfondite e utilizzare strumenti avanzati per raggiungere soluzioni efficaci: tuttavia, tutto questo lavoro può passare inosservato, portando i clienti a considerare la fatturazione come eccessiva.

Immaginate un ingegnere che, con sguardo concentrato, passa ore davanti al suo computer: ogni clic del mouse, ogni linea di codice, ogni calcolo rappresentano anni di studio, dedizione e passione. Eppure, quando arriva il momento di presentare il conto al cliente, si trova a dover giustificare il valore del suo lavoro. È un dilemma che affrontano quotidianamente i professionisti tecnici.

Il mondo del professionismo tecnico è come un iceberg: la parte visibile è solo una frazione di ciò che realmente esiste. Dietro ogni progetto completato ci sono ore di ricerca e analisi. Un professionista può trascorrere notti insonni a risolvere un problema e a cercare soluzioni che soddisfino le esigenze del cliente; ma, spesso, tutto questo lavoro resta invisibile.

Barbara, ingegnere specializzata in progettazione energetica mi racconta che, quando lavora a un progetto, “ci sono molte variabili da considerare: normative, soluzioni tecniche, sostenibilità. È un processo che richiede tempo e precisione. Eppure, molti clienti vedono solo il prodotto finale, non l’impegno necessario per arrivarci.”

È proprio così: la percezione del valore è spesso limitata alla parte visibile: educare i clienti sulla complessità del lavoro tecnico è determinante per ottenere il giusto riconoscimento.

Molti clienti cercano poi costantemente di ottenere sconti sui servizi professionali, spesso senza comprendere appieno l’impatto di tali richieste. Questa tendenza può mettere a dura prova i professionisti, che a volte si sentono costretti a ridurre le parcelle pur di ottenere un contratto. E ci si mettono anche la concorrenza sleale e l’abolizione delle parcelle professionali. È essenziale educare i clienti sul fatto che sconti eccessivi possono danneggiare la qualità del servizio fornito e minare la motivazione e gli stimoli dei professionisti.

È una pratica comune, ma pochi si rendono conto dell’impatto negativo che può avere.

Ne ho parlato con Marco, un consulente tecnico con anni di esperienza nel settore delle costruzioni: “c’è una tendenza crescente a chiedere sconti. Capisco che tutti vogliono risparmiare, ma ridurre troppo le parcelle non fa che compromettere la qualità del lavoro. Per noi professionisti, il tempo è una risorsa preziosa e sottovalutata.”

È un equilibrio delicato tra soddisfare il cliente e mantenere l’integrità professionale.

Un’altra sfida comune è la sottovalutazione delle relazioni che i professionisti devono costruire per avere successo. La capacità di comunicare in modo efficace con i clienti, tradurre concetti complicati in termini comprensibili e gestire aspetti tecnici ed economici è fondamentale per garantire risultati positivi. Talvolta, questi sforzi sono minimizzati o ignorati, portando a una mancanza di apprezzamento per l’abilità e l’esperienza richieste.

Sara, architetto specializzata in progetti sostenibili, ci racconta che “la chiave del successo è la comunicazione. Spesso devO spiegare soluzioni tecniche in modo che il cliente le comprenda appieno. Questo richiede tempo e pazienza, con una capacità di instaurare rapporti duraturi e significativi,  per costruire una relazione di fiducia.”

È importante sottolineare che i professionisti non raggiungono il loro livello da un giorno all’altro: dietro ogni consulenza, progetto o servizio c’è un investimento significativo di tempo, studio e fatiche. Gli anni di istruzione, l’aggiornamento costante sulle ultime innovazioni del settore e la dedizione a rimanere all’avanguardia richiedono un impegno costante: i professionisti devono affrontare sfide articolate e affinare le loro abilità nel corso del tempo, e ciò merita un adeguato riconoscimento.

La sottostima delle parcelle del professionista tecnico rappresenta, perciò, un rischio persistente che richiede una maggiore coscienza e comprensione. Informare i clienti sulla complessità del lavoro svolto, sul valore delle relazioni e sugli sforzi dietro l’acquisizione di competenze specialistiche non può che creare una maggiore obiettività nella determinazione delle fatture.

Dietro ogni parcella c’è una storia di dedizione, studio e sacrificio: la società deve riconoscere e apprezzare adeguatamente i professionisti per il loro impegno a fornire servizi di alta qualità e per gli anni di dedizione che stanno alla base del loro successo.

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Dai muri romani alle moderne costruzioni

Quando andiamo in giro per città e paesini italiani, incontriamo una varietà affascinante di edifici, ognuno con la sua storia e il suo stile unico, dagli antichi palazzi storici alle moderne costruzioni di design. Questi edifici, che raccontano secoli di storia e innovazione, spesso ci fanno riflettere su come siano stati costruiti e su quali tecniche e materiali siano stati utilizzati nel corso del tempo. Ci chiediamo come abbiano fatto a resistere così a lungo, quali siano stati i segreti degli antichi costruttori e come le moderne tecnologie abbiano migliorato la qualità e la sostenibilità delle nuove strutture.

Le tecniche costruttive hanno subito una notevole evoluzione, adattandosi alle disponibilità dei materiali, alle esigenze estetiche e funzionali, e alle sfide climatiche e geologiche del territorio nel tempo: apprezzeremo la maestria degli ingegneri e dei costruttori che hanno plasmato il nostro paesaggio architettonico, dall’epoca romana, caratterizzata dall’uso di mattoni in terracotta e del calcestruzzo romano, passando attraverso il Medioevo, con le sue solide murature in pietra, per arrivare al Rinascimento e al Barocco, periodi che hanno visto l’introduzione delle murature in laterizio e delle strutture decorative, e per finire con l’epoca moderna, con  le fondazioni a platea e le travi rovesce, i telai e i solai in cemento armato, i sistemi prefabbricati e le innovative soluzioni ad alta efficienza energetica come i cappotti termici e le pareti a secco.

Faremo in particolare un breve viaggio attraverso l’evoluzione delle stratigrafie delle pareti di tamponatura utilizzate in Italia, un itinerario attraverso i secoli.

Cominciamo con l’epoca romana, un periodo che ha visto l’uso di tecniche avanzate. Immaginate di trovarvi nell’antica Roma, tra maestosi templi, grandiose basiliche e imponenti edifici pubblici. Durante questo periodo, la costruzione delle murature era un’arte raffinata e funzionale.

Le pareti erano spesso realizzate con mattoni in terracotta disposti secondo varie geometrie e posizioni e distribuzioni degli stessi mattoni: queste tecniche permettevano di creare strutture robuste e durevoli, rivestite da uno spesso strato di intonaco a base di calce e sabbia.

Ma i Romani non si fermarono qui. Svilupparono anche l’uso del calcestruzzo, un mix di calce, pozzolana, pietre e frammenti di mattoni. Questo materiale rivoluzionario permetteva di costruire edifici di grande scala e complessità, come il Pantheon e il Colosseo.

La tecnica nota come opus  Caementicium utilizzava proprio un nucleo in calcestruzzo, rivestito esternamente con mattoni o pietre.

Proseguendo nel tempo, arriviamo al Medioevo, un’epoca di castelli fortificati e cattedrali gotiche. Le tecniche di muratura si adattarono ai nuovi bisogni di difesa e spiritualità: si diffuse l’uso della muratura in pietra: le pareti erano costruite con pietre di diverse dimensioni e forme, legate insieme con malta di calce, e rifinite internamente ed esternamente con intonaco a base di calce, per migliorare l’estetica e la durabilità.

Durante il Rinascimento e il Barocco, l’Italia visse un’esplosione di creatività e innovazione artistica che si rifletteva anche nell’architettura: la muratura in laterizio divenne predominante; le pareti erano realizzate con mattoni disposti in maniera regolare e legati con malte di calce. L’esterno delle pareti era spesso decorato con intonaco a base di calce,  e le facciate erano arricchite da intonaci decorativi, conferendo agli edifici un aspetto elegante e raffinato.

Nel XVIII e XIX secolo, l’industrializzazione portò nuove tecniche e materiali nella costruzione: la muratura portante era la tecnica più comune. Le pareti erano costruite con mattoni pieni o pietre naturali, legati con malta di calce. Spesso, queste murature presentavano intercapedini riempite di malta o materiali isolanti rudimentali come paglia o terra cruda, per migliorare l’isolamento.

Con l’avvento del XX secolo, si introdusse l’uso di blocchi di laterizio forato, legati con malte cementizie e rivestiti con intonaco a base di cemento. Un’altra innovazione fu la parete a cassa vuota, costituita da due strati di muratura in laterizio con un’intercapedine d’aria, spesso riempita con materiali isolanti termicamente come lana di roccia o polistirene, e rifinita con intonaco esterno ed interno a base di cemento.

Infine, arriviamo al periodo che va dalla fine del XX secolo all’inizio del XXI secolo, quello che stiamo vivendo, con la sostenibilità e l’efficienza energetica al centro dell’attenzione. In questo periodo si è diffuso l’uso della parete in muratura con isolamento esterno, noto anche come cappotto termico. Questa tecnica prevede per le facciate l’uso di blocchi in laterizio o di calcestruzzo cellulare, rivestiti con pannelli isolanti esterni in polistirene o lana di roccia, e rifiniti con rete di armatura, strato di rasatura e intonaco esterno. Questo sistema fornisce un’eccellente isolamento termico e acustico, riducendo i consumi energetici. Un’altra soluzione moderna è la parete a secco, o sistema a telaio, che utilizza una struttura portante in legno o metallo, con pannelli isolanti tra i montanti, barriera al vapore, strato di ventilazione e rivestimento esterno, ad esempio, in legno o fibrocemento, e interno in cartongesso.

L’evoluzione delle stratigrafie delle pareti di tamponatura riflette non solo i progressi tecnologici e i materiali disponibili, ma anche le diverse esigenze di comfort abitativo, sicurezza strutturale ed efficienza energetica. Ogni epoca ha contribuito con innovazioni che hanno risposto alle sfide del tempo, dall’uso delle robuste tecniche romane di costruzione in calcestruzzo e laterizio, passando per le murature medievali in pietra, fino ad arrivare alle soluzioni moderne ad alta efficienza energetica.

Spero che questo volo attraverso la storia delle stratigrafie delle pareti di tamponatura vi abbia fornito uno spunto di riflessione sull’evoluzione affascinante dell’architettura in Italia. È straordinario pensare a come ogni epoca abbia lasciato il proprio segno, contribuendo alla costruzione di edifici che non solo ci circondano, ma che raccontano storie di ingegno, innovazione e resilienza. Dalle solide mura romane ai raffinati palazzi rinascimentali, fino alle moderne costruzioni ecosostenibili, ogni strato di queste pareti porta con sé un pezzo della nostra storia.

Immaginate i maestri costruttori del passato, che con le loro tecniche e i materiali a disposizione, hanno creato strutture che sfidano il tempo. Pensate ai progressi tecnologici che hanno permesso di migliorare la qualità della vita all’interno degli edifici, rendendoli più sicuri, confortevoli ed efficienti. Riflettiamo su come l’architettura non sia solo una questione di estetica, ma anche di funzionalità e sostenibilità, rispondendo alle esigenze della società e dell’ambiente.

Questo viaggio ci invita a guardare con occhi nuovi le città e i paesini che attraversiamo, apprezzando la complessità e la bellezza delle costruzioni che ci circondano. Ci ricorda che ogni edificio, dal più antico al più moderno, è il risultato di una lunga evoluzione di conoscenze e competenze, e che il nostro compito è quello di continuare questa tradizione, innovando e migliorando per le generazioni future.

 

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Tecnologia e sviluppo urbano

Chiudiamo gli occhi e pensiamo a una città che si espande e si trasforma accanto a noi.

Grattacieli che si ergono verso il cielo, strade moderne e infrastrutture all’avanguardia che connettono quartieri e persone. Questa è la magia dello sviluppo urbano, un processo in cui la costruzione di proprietà immobiliari e la riqualificazione di aree esistenti giocano un ruolo da protagonista.

Ogni nuovo edificio, ogni nuovo progetto infrastrutturale, ogni progetto di recupero edilizio e urbanistico, non solo migliora la qualità della vita delle persone, ma crea anche nuove opportunità economiche. Pensiamo a una nuova area residenziale che nasce in una città: non si tratta solo di case, ma anche di scuole, negozi, parchi, centri sportivi e uffici. È un ecosistema intero che prende vita, generando posti di lavoro e stimolando l’economia locale.

Ma la nostra storia non finisce qui. Entriamo nel mondo della tecnologia e della digitalizzazione, che hanno rivoluzionato ogni aspetto della nostra vita quotidiana, incluso il settore immobiliare. Possiamo esplorare una casa dall’altra parte del mondo senza mai lasciare il nostro salotto. Con un solo clic, visualizziamo virtualmente gli immobili, accediamo a informazioni dettagliate e prendiamo decisioni informate.

Le piattaforme online e le applicazioni specializzate hanno trasformato il modo in cui cerchiamo e vendiamo proprietà. Gli acquirenti hanno accesso a una vasta gamma di opzioni, mentre i venditori possono raggiungere un pubblico globale, rendendo il processo di vendita più accessibile e veloce. Questo livello di efficienza era impensabile solo pochi anni fa, e ora è diventato la normalità.

E non è solo una questione di tecnologia. È una trasformazione culturale. I professionisti del settore immobiliare stanno abbracciando questi nuovi strumenti, migliorando il loro modo di lavorare e offrendo un servizio migliore ai loro clienti. Pensate a un agente immobiliare che utilizza un’applicazione per mostrare a un cliente potenziale le proprietà disponibili in tempo reale, rispondendo alle sue esigenze con precisione e velocità.

In effetti la costruzione di proprietà immobiliari e l’espansione urbana sono più di semplici progetti edilizi. Sono i pilastri su cui si costruiscono le nostre comunità e si crea crescita economica. E con la tecnologia e la digitalizzazione, stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione nel settore immobiliare, che rende tutto più efficiente, accessibile e coinvolgente.

 

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Sicurezza in cucina

Oggi vi racconterò la storia di Luca, un giovane chef appassionato che ha imparato l’importanza della sicurezza sul lavoro in un modo che non dimenticherà mai.

Fin da bambino, Luca aveva coltivato il sogno di aprire il suo ristorante, affascinato dalla magia della cucina che aveva imparato ad amare fin dalle prime esperienze accanto alla nonna, mentre lei preparava con amore i piatti della tradizione familiare.

 

Come molti giovani imprenditori, non aveva inizialmente compreso appieno l’importanza di un ambiente di lavoro sicuro fino a quando non si trovò di fronte a una situazione che lo cambiò per sempre.

Mentre si preparava per una serata speciale nel suo ristorante, Luca decise di dare il meglio di sé nella preparazione di una ricetta antica, una ricetta tramandata da generazioni che incarnava per lui non solo il gusto del passato, ma anche l’amore e la dedizione verso l’arte culinaria.

Accese il fornello e mise una pentola d’acqua sul fuoco per cuocere la pasta. Purtroppo, in mezzo alla frenesia della cucina, nel turbine delle attività, l’attenzione sfuggì per un istante: dimenticò di controllare il gas. Quel piccolo errore scatenò un rapido diffondersi del fuoco, trasformando la cucina in un luogo di terrore: un pericolo imminente, un enorme carico di paura e potenziali conseguenze devastanti.

Fortunatamente, grazie alla formazione sulla sicurezza che aveva ricevuto e alla sua prontezza di riflessi, Luca riuscì a gestire la situazione in modo sicuro ed efficace, evitando che l’incidente potesse avere conseguenze più gravi. Questo episodio lo spinse a rivedere e migliorare le procedure di sicurezza nel suo ristorante.

Luca comprese che anche nelle attività quotidiane come cucinare, anche in casa, i rischi sono presenti e devono essere gestiti con attenzione. Così come ci si deve proteggere dalle fiamme in cucina, sapeva che nel suo ambiente di lavoro dovevano essere identificati e gestiti tutti i potenziali rischi, da quelli più evidenti a quelli più subdoli come l’esposizione a sostanze chimiche o il movimento di attrezzature pesanti o leggere.

Il ristorante di Luca divenne un esempio di eccellenza in termini di sicurezza sul lavoro. Ogni dipendente veniva costantemente formato e aggiornato sulle migliori pratiche, garantendo un ambiente sicuro e protetto per tutti.

Questa storia di Luca ci ricorda che la sicurezza sul lavoro non è solo una responsabilità legale, ma un impegno morale e pratico che influisce direttamente sulla qualità del lavoro e sulla vita delle persone. Prevenire gli incidenti non è solo una buona pratica, ma una necessità per costruire un ambiente di lavoro sano e produttivo.

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info@ingegneriaesicurezza.com

Dal progetto alla realtà

Immaginate una città che cresce e si sviluppa davanti ai vostri occhi. Le gru che si ergono all’orizzonte, il rumore dei martelli pneumatici, e il movimento costante di operai e macchinari: questa è la melodia della crescita economica, una sinfonia orchestrata dal settore immobiliare.

Alla base di tutto, ci sono gli architetti, i visionari che disegnano le linee guida del futuro. Ogni tratto di matita su un foglio di carta rappresenta non solo un edificio, ma una speranza, una nuova opportunità. Poi entrano in scena i costruttori, i maestri d’opera che trasformano quei disegni in realtà tangibili: mattone su mattone, costruiscono non solo strutture, ma anche il nostro futuro.

E non finisce qui: la gestione immobiliare prende il testimone, garantendo che queste nuove proprietà siano mantenute, valorizzate e utilizzate al meglio. Gli agenti immobiliari, con la loro conoscenza e passione, aiutano le persone a trovare la casa dei loro sogni o l’ufficio perfetto per la loro attività: ogni transazione è una storia di successo, un nuovo inizio.

Il settore immobiliare non è solo un motore di crescita economica, ma una rete vitale che collega una miriade di professioni. Dal design d’interni, che trasforma spazi vuoti in ambienti accoglienti, alla fornitura di materiali da costruzione, che sostiene ogni fase del processo edilizio: ogni singolo attore contribuisce a un mosaico complesso e affascinante.

Gli investimenti immobiliari hanno un impatto profondo sull’economia, visto che quando si costruisce una nuova proprietà, si genera un’attività economica che coinvolge fornitori e professionisti di vari settori. Le transazioni immobiliari, siano esse compravendite o affitti, generano flussi di denaro che alimentano la dinamica economica, portando prosperità alle comunità.

E non dimentichiamo il legame tra il settore immobiliare e i mercati finanziari, perchè ogni cambiamento nei tassi di interesse, ogni variazione nella domanda e offerta di proprietà, e ogni fluttuazione nelle condizioni economiche globali si riflette nei prezzi immobiliari. Gli investitori monitorano attentamente questi segnali, cercando di prevedere le tendenze e comprendere le prospettive dell’economia più ampia.

Pensate a tutto questo la prossima volta che vedrete un edificio in costruzione o una nuova agenzia immobiliare che apre le sue porte. Ogni mattone posato, ogni contratto firmato, è una testimonianza del potere e della bellezza del settore immobiliare.

 

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info@ingegneriaesicurezza.com